RIFORMA DEGLI ORDINAMENTI SCOLASTICI

Giornata di informazione e studio

 

Promemoria

 

Il 16 aprile 2003, dalle ore 10 alle ore 17, presso la Sala Comunicazione del MIUR in Roma, si è svolto un incontro di informazione e studio sull’attuazione della riforma degli ordinamenti e sulle iniziative di informazione/formazione in corso di preparazione.

Per l’USR E.R. hanno partecipato il DGR Lucrezia Stellacci e il dirigente tecnico Luciano Lelli.

 

Ha aperto i lavori il direttore generale del MIUR Pasquale Capo.

La legge 53 del 28 marzo 2003 entra in vigore domani (17 aprile). È da poco stata emanata la circolare che dispone la riapertura delle iscrizioni nella scuola dell’infanzia e nelle classi prime della scuola elementare, per consentire l’eventuale iscrizione dei bambini che compiono i tre e i sei anni entro il 28 febbraio 2004. Le situazioni differiscono tra scuola dell’infanzia e primaria: nella scuola dell’infanzia, infatti, l’iscrizione anticipata riveste un evidente carattere di sperimentalità, mentre in quella elementare, per via di un passaggio prescrittivo nella L. 53, l’iscrizione anticipata costituisce un diritto pieno dell’utenza. Nella distribuzione dei posti, per le esigenze dell’anticipo, tra le regioni il MIUR si è attenuto a criteri quantitativi integrati da valutazioni delle diverse circostanze. Il calo fisiologico di 38000 alunni circa nella scuola primaria dovrebbe consentire una parziale compensazione rispetto agli aumenti per l’anticipo. Se con i posti di insegnamento aggiuntivi attribuiti non si dovessero coprire tutte le richieste, si studieranno misure per corrispondere ai diritti degli utenti. Nel prossimo anno gli interventi di innovazione vanno modulati secondo le logiche attuative della riforma. Per quanto attiene alla formazione del personale scolastico, la giornata è dedicata anche alla presentazione delle linee-guida in proposito elaborate dal MIUR e dall’INDIRE.

 

È quindi intervenuto il sottosegretario del MIUR Valentina Aprea.

La L. 53 è strumento messo a punto assieme. I cambiamenti in atto sono concordati con le strutture dell’amministrazione scolastica. La compartecipazione, infatti, è strategia vincente. Si mira, quindi, a un coinvolgimento generalizzato.

Avvio immediato delle azioni di informazione e formazione.

Scuola dell’infanzia: viene radicata pienamente nel processo di cambiamento.

La L. 53 immette nel sistema scolastico quote rilevanti di flessibilità. Per esempio tramite l’anticipo offre alle famiglie una opportunità assai significativa. L’amministrazione comincia ad organizzare il suo servizio cercando di corrispondere alle richieste dei cittadini. In primo piano, quindi, i diritti dei cittadini. Innescato un nuovo protagonismo di famiglie e studenti.

Dalla legge delega ai decreti delegati. In corso un intenso lavoro di decretazione secondaria. In fase di elaborazione tre decreti legislativi. Il primo concerne la scuola dell’infanzia e il primo ciclo. Il secondo la problematica della valutazione, per quanto riguarda quella esterna (di competenza dell’INVALSI), mediante riorganizzazione del sistema nazionale di valutazione. Il terzo decreto in lavorazione, infine, tratta dell’alternanza scuola-lavoro.

Ieri (15 aprile) si è svolto un incontro con gli assessori regionali dell’istruzione, della formazione e del lavoro. Con l’entrata in vigore della L. 53 decade l’obbligo per gli studenti di iscrizione al primo anno della scuola secondaria. Per gli studenti che si iscrivono al sistema di istruzione (scuole secondarie di II grado) scattano gli effetti operativi del diritto/dovere sancito dalla legge. Per quanto attiene al sistema di istruzione e formazione ogni regione, d’intesa con il MIUR, regolamenterà sperimentalmente il canale della formazione professionale, mediante contatti e accordi con la rispettiva Direzione Generale Regionale.

Ci saranno le risorse finanziarie occorrenti per l’attuazione della riforma, nell’ambito di un apposito piano finanziario pluriennale.

Esiste una richiesta intensa di conoscere la riforma: deriva da ciò il dovere primario di informare sulla struttura della legge, sugli aspetti innovativi che la connotano. Occorre puntare a livelli adeguati di conoscenza e di formazione. Nell’immediato la formazione viene estesa a tutti i docenti delle scuole dell’infanzia e primaria, senza distinzione tra quanti il prossimo anno sono tenuti ad applicare direttamente la riforma e quelli che saranno coinvolti solo successivamente. Attenzione particolarmente acuita viene riservata ai docenti di lingua inglese e di informatica in prima e seconda elementare nel prossimo anno.

I dirigenti scolastici dovrebbero, ove possibile, dar corso ad una scelta molto oculata degli insegnanti che opereranno fin dal prossimo anno nell’ambito della riforma. Saranno applicati con estensione generalizzata gli aspetti peculiari della riforma nella scuola elementare (la funzione di tutor, il portfolio, la personalizzazione dell’insegnamento, …..).

Occorre procedere oltre le modalità consuete dell’obbligo amministrativo, immettendo nel sistema amministrativo della scuola una nuova visione, atteggiamenti positivi, nuovi linfa e vigore.

 

È seguito l’intervento di Giuseppe Cosentino, direttore generale del MIUR per la formazione.

La riunione in corso si colloca in un vasto contesto di iniziative. È stato ricostruito un rapporto integrato tra MIUR, USR e ispettori. I materiali oggi messi a disposizione sono stati elaborati assieme, con collaborazione particolare di ispettori. La sperimentazione in atto è termine di riferimento sia per la prossima attuazione della riforma sia per la calibratura delle azioni di formazione.

Tipologia delle linee-guida. Sono riflessioni sui nodi essenziali dei processi di riforma. Offerte quali strumento di lavoro per la prima informazione.

In ogni regione va costituito un gruppo allargato, come cabina di pilotaggio della formazione alla riforma, anche responsabile delle traduzioni operative delle innovazioni, nel contesto di un circuito permanente tra riforma e formazione.

In ogni istituto scolastico opportuno che venga identificata e messa in azione una apposita struttura di coordinamento e promozione delle attività di formazione e innovazione.

Formazione dei docenti secondo l’ormai collaudato modello dell’e-learning integrato, nella realizzazione del quale primaria è la funzione dell’INDIRE. Particolare attenzione viene riservata alla formazione dei tutor (uno per scuola). Modalità di formazione come confronto tra professionisti sulla base di strumenti, validati, loro offerti. Esperienze migliori riscontrate nell’ambito della sperimentazione: da valorizzare ed assumere quali casi da studiare; quindi, va attivata una raccolta delle migliori pratiche sperimentali per adeguata riflessione su di esse.

La recente emanazione della Direttiva sulla formazione: strumento di facilitazione dei processi attuativi della formazione alla riforma. Estensione degli interventi di formazione anche a dirigenti e docenti delle scuole paritarie.

Il finanziamento disposto dalla Direttiva sulla formazione utilizzabile per azioni concernenti dirigenti scolastici e docenti. Prossima emanazione di una direttiva di conferma dei finanziamenti riservati alla formazione dei dirigenti scolastici.

In cantiere iniziative di formazione dei docenti occorrenti per l’insegnamento di una lingua comunitaria, con riferimento al modello delle “500 ore”.

 

È intervenuto a seguire Silvio Criscuoli, direttore generale del MIUR per gli Ordinamenti.

C’è un motivo logico che giustifica l’attuale attività per una prossima emanazione del decreto legislativo concernente le scuole dell’infanzia e primaria. Sulla base della norma di delega la riforma va quasi a regime fin dal prossimo anno scolastico nelle classi prime e seconde della scuola primaria. Per l’identificazione delle modalità attuative pertinenti, riferimento ai monitoraggi in corso ed imminenti sulla sperimentazione in atto.

Prevedibili per il completamento e l’entrata in vigore dei documenti normativi in fase di elaborazione iter di formulazione procedurale complessi e, quindi, tempi dilatati. Probabile emanazione di norme transitorie di connessione tra vecchio e nuovo quadro organizzativo-operativo, per un passaggio senza traumi dall’uno all’altro.

Con riferimento alle norme generali sancite, saranno oggetto del regolamento in questione aspetti quali il meccanismo delle iscrizioni, i tempi e le procedure di valutazione, quella interna ed esterna, di competenza dell’INVALSI, il tempo scuola e i relativi orari, la figura del tutor, con passaggio dal team all’équipe. Per quanto concerne il tempo scuola, lo stesso è articolato in un nucleo essenziale comune e in materie facoltative, affidate all’iniziativa delle scuole. Non intende comunque indulgere in troppi dettagli anticipatori.

 

Katia Petruzzi, coordinatrice nazionale del servizio ispettivo, ha presentato in dettaglio le “Linee-guida”. Esse sono strumenti di lavoro privi di qualsiasi prescrittività, solo indicazioni, ipotesi operative. Si sofferma sui paragrafi del documento, rilevando di ciascuno le caratteristiche principali e l’utilizzazione.

 

L’intervento di Alessandro Musumeci, direttore generale del SAIIT del MIUR, ha trattato del ruolo delle tecnologie nella formazione alla riforma, menzionando le iniziative in corso per rendere le tecnologie fruibili al meglio dalle scuole (banda larga, rinnovamento del sistema informativo del MIUR, transito dalla rete Intranet a Internet). Si sofferma in particolare sul progetto FORTIC, rilevando che è la più ampia iniziativa di formazione mai tentata in Europa, che suscita interesse anche da parte delle altre amministrazioni dello Stato. Sottolinea le consuetudini operative, circa l’uso delle tecnologie, già indotte dai progetti che vi hanno fatto largamente ricorso. Per esempio, i circa 50000 insegnanti che attualmente sono impegnati in FORTIC potranno fungere da figure di riferimento nelle imminenti azioni di formazione dei docenti alla riforma.

 

Giovanni Biondi, direttore dell’INDIRE, ha illustrato la piattaforma formativa dell’INDIRE PuntoEdu e il modello formativo ad essa connesso, ovvero sia E-learning integrato, modello blended. Il contributo dell’INDIRE alla formazione alla riforma prende le mosse da quanto l’istituto sta facendo per la formazione nell’ambito della sperimentazione. La tipologia del contributo è illustrata in una serie di diapositive in PowerPoint. I materiali proposti sono stati validati dal prof. Bertagna.

L’intervento dell’INDIRE è ipotizzato secondo una articolazione in cinque fasi.

Prima fase: è rappresentata dal materiale appena consegnato per l’informazione dei dirigenti scolastici. Il materiale si basa sulla distinzione tra informazione e formazione.

Seconda fase: ha come obiettivo la formazione di un nucleo di 200 esperti, i quali successivamente organizzeranno la formazione degli insegnanti. Nei giorni 9, 10, 11 giugno 2003 l’INDIRE sta mettendo a punto un seminario di formazione di detti esperti.

Terza fase: si svolgerà ai livelli regionali e consisterà nella formazione dei tutor di scuola coordinatori poi della formazione in presenza dei colleghi.

Quarta fase: consisterà nella revisione dei materiali prodotti per e dalle 250 scuole sperimentali, con ampliamento dei contenuti e valorizzazione delle best practises. Il tutto avverrà in collaborazione con le DGR.

Quinta fase: consisterà nella messa in atto della formazione secondo la logica dell’ambiente integrato di apprendimento on line. Si svolgerà per l’intera durata dell’anno scolastico 2003/2004.

 

Ha completato la serie degli interventi programmati della mattina un rappresentante della RAI, che ha presentato il progetto Divertinglese, insistendo sui problemi di linguaggio che sono stati affrontati e risolti nell’impostazione del programma, sull’integrazione tra WEB e televisione, sulla positività dell’avvio sperimentale del programma.

 

Dall’ampio dibattito che è seguito, stralcio le considerazioni e le risposte (del dott. Criscuoli) più rilevanti intercorse.

Domanda: a proposito della sperimentazione della riforma nella scuola dell’infanzia: tenuto conto della natura della stessa, occorre, per attivarla, la delibera preventiva di adesione del collegio dei docenti? (Quesito posto dalla dott.ssa Stellacci).

Risposta: l’adesione al progetto sperimentale è correlata a due aspetti, le condizioni strutturali per la realizzazione e l’applicazione delle indicazioni e delle raccomandazioni del prof. Bertagna. Per il secondo aspetto non si pone un problema di adesione.

Domanda: che cosa avverrà degli organici nell’ambito della riforma?

Risposta: non sono previsti tagli indiscriminati. La quantità e l’utilizzazione degli stessi saranno connesse anche agli obiettivi formativi che le scuole si prefiggeranno di conseguire.

Domanda (dello scrivente): che cosa avverrà del tempo pieno, secondo il modello largamente praticato in Emilia-Romagna?

Risposta: il tempo scuola sarà costituito da una componente essenziale e da componenti opzionali, individuate e scelte dalle scuole. L’amministrazione scolastica garantirà le richieste delle famiglie.

Domanda (dello scrivente): non essendo agevole l’individuazione di tutti i dirigenti delle scuole paritarie che potrebbero essere in quantità assai elevata, rispetto a quelli delle scuole statali, come il MIUR è dell’avviso di coinvolgere gli stessi nelle iniziative di formazione alla riforma in cantiere?

Risposta: come precisato dal dott. Cosentino, anche i dirigenti delle scuole paritarie vanno coinvolti nelle iniziative di formazione.

Domanda: quale tipo di copertura normativa è stato previsto per la generalizzazione della sperimentazione della riforma in tutte le classi prime e seconde elementari?

Risposta: si provvederà mediante inclusione di apposite norme transitorie nel decreto legislativo in preparazione, con esplicito riferimento al D.M. 100/2002. Qualora l’iter di formalizzazione del decreto non consentisse l’emanazione dello stesso in tempi funzionali, si farà ricorso all’art. 11 del DPR 275/1999.

 

L’intera sessione pomeridiana dei lavori è stata riservata alla presentazione in dettaglio delle modalità progettate di comunicazione ai cittadini per informarli compiutamente sulla riforma: sono intervenuti in argomento il dott. Roberto Pesenti, direttore generale del MIUR per il Servizio Comunicazione, e un folto gruppo di suoi collaboratori.

Riporto le notizie considerabili di maggiore rilevanza.

¨      Poiché la riforma è processo di grande ampiezza ed estesa durata, la comunicazione sulla stessa si protrarrà per anni. Scopo della stessa non è creare false aspettative, ma fornire circostanziate e variegate informazioni, dar conoscenza della “buona scuola” che si intende realizzare, a contrasto del tradizionale “risentimento” contro di essa e dello sfruttamento dello stesso effettuato dai media.

¨      Nella campagna di comunicazione ci si prefigge di raggiungere direttamente i cittadini, mediante una pluralità di veicoli informativi, saltando gli intermediari.

¨      Punti deboli della campagna sono il fatto che il 70% dei cittadini ignori quasi completamente i contenuti della riforma, l’esistenza di una quota di contrari ad essa per ragioni varie, anche ideologiche, l’attività già in corso di una fortissima campagna di disinformazione.

¨      Punti positivi della campagna di comunicazione sono che essa è integrata, si avvale di alleanze già stipulate, intende arrivare nelle case di tutti i cittadini, si prefigge di ascoltare gli stessi. Gli Uffici Scolastici Regionali sono i suoi principali alleati.

¨      La campagna di comunicazione punta sull’azione di appositi comunicatori, per i quali sono in cantiere specifici ed approfonditi training di formazione, affinché gli stessi siano effettivamente in grado di comunicare sulla riforma con tutti i mezzi (televisione, radio, stampa).

¨      Svariati sono gli strumenti dei quali la campagna di comunicazione si avvarrà: un pieghevole istituzionale che verrà diffuso a milioni di copie (incluso in periodici e quotidiani nazionali), il linguaggio del quale è stato oggetto di uno studio accuratissimo (già pronto e dato in visione); inserti in giornali e riviste; spot pubblicitari in enorme quantità, il primo dei quali è già stato mostrato in televisione; interviste, interventi in trasmissioni radiofoniche e televisive; realizzazione di “totem” illustrativi della riforma collocati in posizioni strategiche per visibilità da parte del pubblico; eventi territoriali estivi, con coinvolgimento dei linguaggi musicali e dello sport, nonché di “idoli” dei ragazzi in campo musicale e sportivo; fiction televisive; appositi fumetti, …..

¨      Gli esiti della campagna di comunicazione saranno costantemente monitorati tramite le più aggiornate metodologie in argomento, con l’intenzione di garantire sempre alla campagna la massima efficacia informativa, mediante opportuni adeguamenti in progress della stessa.

¨      Una cura particolarmente intensa viene riservata al linguaggio della comunicazione, affinché sia accessibile a tutti, mediante una drastica semplificazione del gergo specialistico. Semplificazione per altro non significa banalizzazione bensì privilegio a parole del senso comune per esplicitare idee chiare.

 

I lavoro sono stati conclusi da alcune considerazioni di sintesi dell’on. Valentina Aprea.

 

Luciano Lelli